mercoledì 19 dicembre 2012

IL 2012 DEI CONSORZI DI BONIFICA VENETI - 7 REGOLE PER UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO


Nel 2012, a poco tempo di distanza dagli eventi siccitosi, ci siamo ritrovati a fronteggiare il pericolo alluvione. Un evento che ha portato ad allagamenti diffusi in tutte le province venete, a conferma di un cambiamento climatico in atto che non fa altro che confermare la non eccezionalità di questi eventi. C’è bisogno di intervenire.
Per contrastare la ciclicità di questi episodi, l’UVB ha presentato le  seguenti 7 regole:

1.FERMARE L’URBANIZZAZIONE NON GOVERNATA
2. RISPETTO ASSOLUTO DEI PARERI DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA SULLE NUOVE URBANIZZAZIONI
3. PERSEGUIRE ACCORDI E CONVENZIONI CON I COMUNI ANCHE CON IL SUPERAMENTO DEL PATTO DI STABILITÀ
4.RICREARE L’INVARIANZA IDRAULICA DELLE AREE GIÀ EDIFICATE
5. RECUPERARE GLI SCOLI NELLE AREE RESIDENZIALI PRIVATE
6. RECUPERARE LA CAPACITÀ DI INVASO CON LA PULIZIA DI TUTTI I FOSSI E LE SCOLINE PRIVATI NELLE CAMPAGNE
7.    ESTENDERE A TUTTO IL VENETO I PIANI DELLE ACQUE


Sono queste le 7 regole indicate dall’ Unione Veneta Bonifiche per un nuovo modello di sviluppo, che mette al centro la sicurezza idrogeologica del nostro territorio.  Abbiamo recentemente presentato questo vademecum ben consci che parlare oggi di difesa idraulica, non vuol dire focalizzarsi solo sulle grandi opere  e i grandi piani, comunque necessari ed indispensabili, bensì di rendere noto alla cittadinanza che vivere in un territorio fragile come il nostro Veneto necessita della partecipazione di tutti. Le grandi opere non risolveranno il problema degli allagamenti; probabilmente mitigheranno le alluvioni, renderanno i fiumi più sicuri, creeranno sicuramente più sicurezza idraulica, ma se  a questi progetti non accompagnamo un grande piano fatto di piccoli interventi e una nuova cultura nel gestire il territorio, probabilmente manterremo la percezione del cittadino molto distante da quella che è la sua idea e volontà di sicurezza idraulica. Tutto questo perchè il territorio non è stato accompagnato nel suo sviluppo urbanistico da una reale messa in sicurezza.  Ecco quindi le “7 regole” per avviare un cambiamento di cultura dove la sicurezza idraulica deve partire dal basso, dalle aree private, urbane e dalle campagne, coinvolgendo direttamente i cittadini che si rendono quindi i protagonisti nella riprogettazione del territorio.